Al mio cane si vedono le costole

Al mio cane si vedono le costole

Dott.ssa Erica Giustetto

RegenerAps

Al mio cane si vedono le costole

In questo articolo vorrei metterti nelle condizioni di capire come fare a riconoscere il dolore nel tuo cane.

E’una domanda che mi fanno spesso sai?

“Dottoressa, ma come faccio a sapere se prova dolore, se sente male il mio cane?”

Ecco, è da queste domande tanto ricorrenti, che mi sono decisa a fare una piccola guida per te che, ovviamente tutto vorresti fuorché non essere consapevole della sofferenza del tuo amico a 4 zampe.

Il dolore cronico nel cane

Perché il dolore è maggiormente presente nella vita del cane?

Più la medicina veterinaria avanza con nuovi trattamenti, più si allunga la vita del tuo animale e più frequentemente ci ritroviamo a gestire situazioni di dolore cronico (cancro e osteoartrosi sono due esempi di dolore cronico molto diffusi), ed è per questo che si sente sempre di più la necessità di fare chiarezza su questo argomento.

Mentre per la valutazione del dolore acuto (postchirurgico o traumatico) sono disponibili tabelle e scale di misurazione come la Glasgow pain scale, nell’ambito del dolore cronico non esistono strumenti adattabili o validati.
E’ quindi complesso non solo riconoscerlo, ma anche misurarlo.

Al mio cane si vedono le costole

Come quantificare il dolore nel cane?

In medicina umana si dice:

nessuno può sentire il dolore altrui, solo il paziente può quantificare il proprio dolore.

La difficoltà più importante da affrontare con le specie non dotate di comunicazione verbale, come gli animali o i bambini molto piccoli, le persone incoscienti o affette da demenza, è proprio la quantificazione del dolore.

Gli strumenti che si usano abitualmente in medicina umana sono una combinazione di misurazioni e valutazione di parametri (osservazione dei movimenti e qualità della vita, valutazioni soggettive), ma non sono purtroppo applicabili nei pet.

Con gli animali possiamo basarci solo su misurazioni oggettive, mentre le valutazioni soggettive sono affidate a te proprietario, ecco perché è così importante che tu legga questo articolo.

Ed ecco perché devi imparare ad osservare il tuo animale in modo critico e consapevole.

Grazie se lo avrai fatto…

Il tuo cane prova dolore? Vediamo i sintomi principali.

Gli animali hanno straordinarie capacità adattative e in molti casi sanno essere veramente stoici non comunicando esplicitamente il loro dolore.

Potresti, involontariamente, essere completamente all’oscuro di eventuali comportamenti compensatori e quindi della manifestazione di dolore cronico del tuo pet.

Il comportamento compensatorio è un atto, un atteggiamento che il tuo cane può mettere in pratica per non sentire dolore e, contemporaneamente, non mostrarlo.

Anche durante una visita veterinaria, l’ansia di ritrovarsi in un ambiente poco accogliente ed in presenza di estranei può inibire la risposta agli stimoli dolorosi, rendendo impossibile per i professionisti riscontrare e localizzare il dolore stesso.

L’osservazione del comportamento in ambiente neutro, laddove il paziente sia meno stressato, è quindi essenziale.

Quali comportamenti devi osservare per capire il dolore nel tuo cane?

I comportamenti che possono essere usati per valutare il dolore sono diversi.

Osserva vitalità e mobilità:

  • osserva il livello di energia e di attenzione,
  • la fluidità dei movimenti più comuni come sedersi, sdraiarsi, le transizioni da una posizione all’altra.
  • Mentre fa le scale,
  • salta,
  • cambia direzione,
  • usa la lettiera ( per i gatti)

Umore e Temperamento.

  • ansia,
  • tristezza,
  • depressione,
  • essere riservato e introverso,
  • non riuscire a relazionarsi

sono sinonimi di malessere.

In senso opposto invece un cane privo di dolore sarà giocoso, estroverso, fiducioso nei suoi movimenti e nella relazione con gli altri.

Anche comportamenti aggressivi quali ringhiare e mordere, soprattutto in relazione a tentativi di approccio fisico al cane, possono essere considerati segnali di dolore.

Se cerchi di prenderlo in braccio, o lo accarezzi in punti dolenti, potrebbe reagire rivoltandosi (oppure anche solo osservando in modo più intenso la parte che stai toccando)

Osserva anche la reazione della pelle soltanto.
A volte, se una parte duole, il cane arriccia la pelle, la muove sotto le dita, come per arretrarsi al tocco.

Cura di se stesso.

Anche la minore capacità di alimentarsi e di bere può essere segno di dolore.

  • Riesce a raggiungere la ciotola?
  • Riesce a stare in piedi per tutto il tempo in cui mangia o beve?
  • Si pulisce?,
  • Un eccessivo auto-leccamento è tipico segno di dolore, soprattutto nei gatti, che mostrano il loro disagio proprio così.
  • la facilità o meno nel mantenere la posizione durante i bisogni.

Il riposo: riesce a stare fermo o lo fa troppo spesso?

Sia il camminare incessantemente senza trovare quiete sia l’aumento delle ore di sonno sono da interpretarsi come segnali di discomfort.

Segni conclamati di dolore che devi imparare ad osservare nel tuo cane.

  • Zoppia,
  • andatura alterata,
  • rigidità nei movimenti,
  • cambiamenti posturali,
  • difficoltà a camminare su superfici scivolose come i pavimenti in ceramica o parquet,
  • riluttanza a salire in auto, sul divano.

Tutti questi dati, raccolti metodicamente da te e dal tuo veterinario di fiducia, andranno a costituire un diario per la valutazione del dolore cronico ed il suo monitoraggio nel tempo.

Per facilitarti il compito, ho pensato di darti la possibilità di scaricare e stampare un Pdf, che potrai compilare al fine di valutare tutti questi aspetti che ti ho indicato più sopra.

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Cosa fare in caso di dolore e variazioni del comportamento?

Il dolore cronico ha un fortissimo impatto sulla vita del tuo amico a 4 zampe che sarà affetto non solo da limitazioni fisiche ma anche da cambiamenti dell’umore e del comportamento.

Alcune di queste alterazioni si manifesteranno precocemente, altre si svilupperanno nel corso del tempo.

A lungo termine i cani che sopportano un dolore cronico saranno affetti da stress, frustrazione e depressione.

E’ quindi di fondamentale importanza la creazione di un piano terapeutico onnicomprensivo che includerà differenti approcci e metodologie personalizzate per ogni singolo caso.

Il programma dovrà comprendere ovviamente la terapia medica sotto forma di farmaci per tenere sotto controllo il dolore e altre metodologie quali il massaggio, l’arricchimento ambientale, la stimolazione mentale e l’interazione sociale che daranno beneficio sia al corpo sia alla mente.

Il dolore cronico nelle patologie muscolo-scheletriche.

Di fondamentale importanza, in caso di dolore cronico causato da patologie muscolo-scheletriche, sarà l’esercizio fisico quotidiano a basso impatto, come camminare su strada o in acqua, nuotare ed eseguire semplici esercizi per la tonificazione muscolare e la coordinazione dei movimenti.

Affidati ad un medico veterinario fisiatra che saprà formulare un programma di allenamento specifico per patologia e personalizzato per il tuo compagno di vita.

Infine una domanda di ordine etico: gli animali provano emozioni?

Molti filosofi e scienziati nel corso della storia hanno sostenuto che gli animali mancando di coscienza non potessero provare dolore.

Questo al giorno d’oggi è un pensiero superato e secondo la legislazione europea sul benessere animale, i nostri amici a quattro zampe sono esseri senzienti cioè dotati della capacità di provare sensazioni.

Il range di emozioni degli animali è molto simile a quello delle persone, ma i cani utilizzano il linguaggio del corpo come principale metodo di comunicazione per esprimerle.

Sta quindi a noi umani, proprietari o medici veterinari, imparare ad interpretare le sensazioni manifestate osservando il linguaggio corporeo.

Il comportamento è perciò una espressione delle emozioni.

E se un cane ha dolore, sta provando la peggiore delle sensazioni ed emozioni.

Insomma, non è vero che agli animali manca la parola, loro parlano, ma lo fanno attraverso atti e gesti che dobbiamo interpretare noi in modo corretto.

Se hai bisogno di una consulenza puoi contattare il nostro staff che ti metterà in comunicazione con veterinari specializzati.

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Infine, un ultimo consiglio: se ancora non l’hai fatto valuta la possibilità di attivare una assicurazione malattia e infortunio Tippet (Powered by Marsh).

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Il fegato è uno dei cibi migliori da questo punto di vista. Puoi dargli del fegato di manzo o di pollo 2-3 volte a settimana, come spuntino tra i pasti. Per esempio, se il tuo animale pesa 10 kg, puoi dargli delle porzioni da 50-70 g di fegato cotto.

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